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La Gioconda di Leonardo da Vinci è ritenuto uno dei quadri più particolari e famosi di tutto il mondo, nel quale è ritratta una figura femminile seduta a mezza figura, che nonostante il corpo direzionato a sinistra, mantiene il volto verso lo spettatore. Fra gli elementi più interessanti vi è sicuramente il suo sorriso, criptico e quasi impercettibile, che ha portato a molti studi da parte degli storici.
Realizzato tra il 1503 ed il 1504, questo dipinto a olio è diventato nel corso degli anni un'opera iconica, attirando l'attenzione di migliaia di artisti e divenendo quindi il ritratto più noto della storia. Parte di questa popolarità è dovuta certamente all'alone di mistero che vi è dietro al quadro, al soggetto raffigurato e al suo genere.
Molti sono infatti i misteri che investono il quadro della Gioconda, fra cui il più interessante è sicuramente quello che riguarda la sua vera identità. Per moltissimi anni gli studiosi hanno continuato ad interrogarsi su chi potesse essere davvero la donna ritratta, dando vita a molteplici teorie.
Una tra le più accreditate è l'idea che la celebre Gioconda non rappresenti semplicemente Lisa Gherardini, una nobildonna italiana, ma anche Gian Giacomo Caprotti, allievo prediletto di Leonardo che per i propri tratti femminili veniva spesso usato come modello. Il viso della Monna Lisa quindi, sarebbe il risultato dell’incrocio di due volti, maschile e femminile, e non uno singolo.
Lisa di Antonmaria Gherardini, o Lisa del Giocondo, nome adottato successivamente al matrimonio, nacque il 15 giugno 1479 a Firenze e fu una nobildonna appartenente all'aristocratica famiglia fiorentina dei Gherardini di Montagliari.
Nata e vissuta nel capoluogo toscano, all'età di 15 anni Lisa fu costretta ad allontanarsi da Firenze in seguito all'esilio da parte della famiglia medicea; come molte famiglie fiorentine infatti, anche i Gherardini vennero accusati di alleanza con Siena, diretta rivale della Repubblica fiorentina.
Sempre quell'anno, il 1495, per volere del nonno Mariotto Lisa sposò Francesco del Giocondo, appartenente a una famiglia ancora più facoltosa di quella della ragazza e con il quale ebbe cinque figli. Sarà proprio lui, nel 1503, a commissionare Leonardo da Vinci per la realizzazione del ritratto.
Il 15 Luglio 1542, quattro anni dopo la morte del marito, Lisa si ammalò. L'anno stesso, all'età di sessantatre anni, la donna morì davanti alla figlia Ludovica, la quale decise di seppellirla nel Monastero di Sant'Orsola.
Considerata una tra le più note icone dell'arte tradizionale, la Monna Lisa è stata spesso una grande ispirazione per opere realizzate da artisti di tutto il mondo. Tra questi vi sono ad esempio il celebre dadaista Marcel Duchamp, che aggiunse un paio di baffi a una riproduzione del dipinto intitolandola poi L.H.O.O.Q. (la cui pronuncia in francese assume un significato del tutto provocatorio).
Anche noi di FP Pelletterie, in quanto fieri artigiani di Firenze, abbiamo voluto omaggiare il capolavoro del maestro da Vinci con uno dei nostri prodotti fatti a mano: lo zaino in pelle Monnalisa.
Dato il mistero che aleggia intorno all’identità della donna ritratta infatti, questo prodotto ci è sembrato perfetto per esprime una caratteristica importante del nostro zaino in pelle: la possibilità di essere indossato sia dall'uomo che dalla donna.
Sportivo ma anche elegante, il prodotto è in grado di resistere ai pesi più importanti grazie al materiale da cui è costituito; esso si tratta infatti della vacchetta toscana, che non è altro che puro Cuoio fiorentino.