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Il 26 ottobre viene ricordata la morte di Carlo Lorenzini (26 Ottobre 1890), celebre scrittore rimasto nei cuori di grandi e piccoli grazie a uno dei racconti più conosciuti in tutto il mondo: Le avventure di Pinocchio.
Collodi, oltre alla carriera da scrittore però, ha rivestito anche il ruolo di giornalista, fondando uno dei maggiori giornali satirici dell'epoca: Il Lampione. Il grande successo di questo progetto lo portò a collaborare con numerose testate comiche.
Inoltre, nel 1848 (stesso anno di pubblicazione del giornale umoristico-politico), lo scrittore si arruolò come volontario con il battaglione toscano contro l'esercito austriaco, dove fortunatamente uscì illeso.
Primogenito di una famiglia numerosa, Collodi nacque a Firenze il 24 ottobre 1826. Il padre, Domenico Lorenzini, era cuoco a servizio dei marchesi Ginori e la madre, Angiolina Orzali, era cameriera presso la stessa famiglia.
Nata in un piccolo paese di campagna chiamato Collodi, la donna aveva trasmesso il proprio amore per quella terra al figlio Carlo, il quale trascorrendovi parte della propria infanzia, a sua volta se ne affezionò. È per questo che ancora oggi la sua figura viene ricordata con lo pseudonimo di Collodi.
Pubblicata in un'unica raccolta definitiva nel 1883, Pinocchio è l'opera che rese famoso Collodi. Le celebri avventure del burattino di legno, il cui naso cresceva ogni volta che mentiva, hanno segnato un punto chiave importante nella letteratura dell'Ottocento.
Destinata ad un pubblico giovane, è infatti considerata un cambiamento nel classico modello delle fiabe per via dei suoi nuovi elementi non presenti in quelle tradizionali. Il burattino ad esempio, ha un comportamento tutt'altro che eroico, totalmente diverso quindi da quello del tipico eroe fiabesco.
I protagonisti più importanti di questo racconto sono la figura del bambino e l’infanzia. Collodi, differentemente dagli scrittori a lui precedenti, esprime attraverso Pinocchio i bisogni di ogni bimbo, come il divertimento e l'ingenuità.
Per i più curiosi, un aneddoto interessante sulla novella di Pinocchio riguarda il suo finale. Originariamente Collodi stabilì che il burattino sarebbe dovuto morire appeso a un albero, ma le contradittorie reazioni da parte dei piccoli lettori portarono l'autore a cambiare la trama così come la conosciamo.
Grazie all'enorme successo riscosso dall'opera di Collodi, molti artisti nel corso degli anni si sono impegnati a realizzare opere a lui dedicate. Tra queste vi è la "Fontana di Pinocchio", una sorgente ornamentale situata nei giardini di corso indipendenza a Milano.
La statua in bronzo, realizzata da Attilio Fagioli e inaugurata il 19 maggio 1956, ritrae Pinocchio che è diventato bambino e che osserva il corpo inanimato del burattino che era; sulla base vi sono anche il Gatto e la Volpe.
Anche noi di FP PELLETTERIE abbiamo voluto omaggiare la figura carismatica di Collodi con uno dei nostri prodotti in pelle fatti a mano in stile fiorentino: il portapenne pieghevole Carlo.
Abbiamo pensato a Collodi per questo oggetti, trattandosi di un prodotto legato alla scrittura, che al suo interno è solito raccogliere ogni tipo di penna e strumento per scrivere. Curioso ed eclettico come il burattino, questo oggetto è inoltre richiudibile su sé stesso per essere trasportato più facilmente.